Alle 15.00 presso la ditta Orlandi

Asp-Floravilla_06032017 (4)Il prossimo incontro di Aspettando Floravilla si terrà l’11 marzo presso la ditta Orlandi in via Bandiera Fratelli, dove, sotto la guida del professor Marco Francolini, ci sarà la dimostrazione pratica di potatura di piante da frutto.

Nel frattempo si è tenuto lunedì scorso presso il centro culturale di Via Mazzini, davanti ad una folta platea (tra cui anche il sindaco di Castel San Giovanni – Lucia Fontana), il quarto appuntamento di Aspettando Floravilla. Giancarlo Peveri ha illustrato e discusso le regole generali della cura e della potatura delle rose. Partendo da un breve excursus storico sulla provenienza delle rose e passando alla classificazione di ben 10 tipi diversi di rose, ci si è soffermati sulle 4 note di coltivazione: piantagione, fertilizzazione, lotta alle erbacce e pacciamatura, trattamento preventivi.

Si è data grande importanza al periodo di piantagione e fertilizzazione, distinguendo rispettivamente i vari concimi per il periodo invernale da quelli del periodo primaverile. Da non trascurare anche il problema delle erbacce, minaccia costante della buona crescita del fiore. La pacciamatura si rivela essere un’ottima soluzione in quanto, oltre a contrastare la crescita delle erbacce, protegge il fiore dal gelo e dal secco e migliora il terreno. Tuttavia, noto a tutti gli amanti di piante e di fiori, le erbacce non sono l’unica minaccia che  può sovrastarle: funghi e insetti fitofagi sono infatti all’ordine del giorno, e Giancarlo Peveri ci ha mostrato come distruggerli  con l’ossicloruro.

Tagli netti obliqui, strumenti affilati, cono rovesciato, taglio di rami secchi, malati, malformati e vecchi, sono alcune delle regole generali di potatura che ci ha presentato Peveri, caratterizzate da semplicità e precisione.

L’appuntamento si è concluso con un approfondimento su due tipi di rose: l’Hultemia Persica e la rosa inglese. La prima, introdotta in Europa nel 1788 nell’allora regno di Persia (da cui prende il nome), è caratterizzata da una macchia centrale rosso scuro, la seconda, che appare negli anni ’70, è contraddistinta da un carattere artificiale, in quanto frutto di incroci tra altri tipi di rose; sono note per avere profumi e colori decisi e si differenziano in arbusti armoniosi o piccoli rampicanti.