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A Castel San Giovanni presentato il libro del leader dei Nomadi in attesa del concerto del 2 giugno

Cresce l’attesa per il concerto che i Nomadi terranno a Castel San Giovanni, nei giardini di Villa Braghieri, domenica 2 giugno in occasione dei festeggiamenti per i 25 anni di attività della Pubblica Assistenza Val Tidone-Val Luretta. E a riscaldare se possibile ancora di più l’ambiente è stato il leader storico del gruppo, Beppe Carletti, che al centro culturale di Castel San Giovanni ha presentato il suo libro, Io vagabondo, un viaggio nella sua vita e nell’interminabile carriera della band, creata insieme all’indimenticabile Augusto Daolio.

A dare il benvenuto a Beppe in Val Tidone è stato il Presidente della Pubblica Assistenza Giuseppe Borlenghi, che ha voluto pubblicamente ringraziare i Nomadi per aver accettato l’invito a festeggiare i 25 anni di vita del sodalizio castellano proprio nell’anno in cui il gruppo festeggia i 50 anni di attività. “Siamo molto contenti di poter celebrare questo nostro importante traguardo insieme a un gruppo mitico come i Nomadi e siamo contenti di avere qui con noi oggi Beppe Carletti a presentare questo libro che è un omaggio alla carriera, ma anche un viaggio emozionale nella sua vita. Siamo certi che l’appuntamento del 2 giugno sarà un successo, in cui si incontreranno la musica e il divertimento con la solidarietà, visto che raccoglieremo nell’occasione i fondi necessari ad acquistare una nuova ambulanza. E in più sarà un modo per ringraziare tutti i volontari della Pubblica Assistenza per la loro meritoria attività giornaliera sul territorio”.

Il concerto è organizzato in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Castel San Giovanni, a cui è andato il ringraziamento di tutti i partecipanti, e con la Pro Loco di Castel San Giovanni: “E’ un impegno importante – ha sottolineato Marianna Coiro della Pro Loco castellana – ma c’è tanto entusiasmo e, a nome del Presidente della Pro Loco, Sergio Bertaccini, e del Direttivo, ringrazio tutti i volontari della nostra Associazione che stanno aiutando alla realizzazione di questo evento e tutti quelli che in ogni forma stanno collaborando”.

Incalzato dalle domande di Emiliano Raffo, giornalista e critico musicale piacentino, che ha saputo cogliere lo spirito con cui Carletti ha scritto Io Vagabondo, il leader dei Nomadi ha intrattenuto per quasi due ore il folto pubblico di appassionati che ha voluto essere presente all’appuntamento. “E’ molto bello essere qui – ha esordito Carletti – Abbiamo sempre avuto uno splendido rapporto con i nostri fans ed è per questo che continuiamo a fare concerti e a girare l’Italia. Il nostro gruppo è nato quasi per caso, per iniziativa di Augusto e mia; ma non era nostra intenzione incidere dischi. Avevamo solo la voglia di suonare, di stare su un palco, di divertirci e di fare divertire il pubblico”.

L’incontro con Carletti è scivolato via tra aneddoti della vita privata e pubblica, dagli esordi, ai momenti difficili, quelli delle gravi perdite, della scomparsa di Augusto (“una delle migliori voci del ‘900, io uno uguale non lo vedo in giro”, ha sottolineato con una vena di malinconia l’amico di una vita), della voglia di ripartire e di essere ancora in pista, anzi su un palco a regalare emozioni.

I ricordi dei concerti e dell’amicizia fraterna con Augusto, i retroscena, le gioie, ma anche le ferite e le difficoltà che si vivono nell’arco di una vita: tutto questo si ritrova tra le pagine di questo libro, edito da Arcana, nel quale Carletti ha condensato le esperienze musicali e quelle umane. “La musica mi ha dato tanto, ma non ho mai cercato il successo; il successo è stato ed è qualcosa in più. Ecco perché mi verrebbe di dire ai cantanti o ai gruppi che nascono oggi di non cercare il successo a tutti i costi, ma di ricercare le emozioni che solo la musica riesce a darci”.

In 50 anni abbiamo macinato chilometri – ha continuato Carletti – calcato palchi, visitato città e paesi, incontrato tantissima gente ed ogni volta è un’esperienza fantastica. Grazie alla musica ho potuto conoscere personaggi eccezionali, da Totò al Dalai Lama. E tutti i nostri fans che ci hanno e ci danno tanto”.

Dai ricordi musicali, il libro e l’incontro di Castel San Giovanni scivola all’impegno di solidarietà in giro per il mondo di cui Carletti si fa promotore. “A me piace viaggiare e visto che la musica mi ha permesso di avere successo, ritengo che sia giusto aiutare chi ha più bisogno”. Ecco che passano così nelle parole di Beppe Carletti le esperienze umanitarie e gli aiuti concreti portati alle popolazioni del Madagascar, della Cambogia, del Laos, alla scuola di musica di Cuba.

Un interminabile viaggio emozionale che avrà come prossima tappa il 2 giugno a Villa Braghieri a Castel San Giovanni, quando alle 21.00 Beppe Carletti e i Nomadi saranno protagonisti di un nuovo e sicuramente strepitoso spettacolo di musica e di ricordi.

Continuano intanto le prevendite per il concerto di Castel San Giovanni. Per qualsiasi informazione si può consultare il sito nomadi2giugno.com. I cancelli saranno aperti dalle ore 15.00 e saranno organizzati dalla Pro Loco stand gastronomici con prodotti tipici.